Per ora corro!
Pizze e focacce. Sembra facile. Lo chef Mirko misura e pesa gli ingredienti, li miscela, li lavora, impasta e il gioco è fatto. Poi tocca alle ragazze, che una per una si mettono alla prova. Deve essere facile, ma poi in pratica? Mi pare che tutte riescano, allora anche se io sono qui solo per guardare, mi faccio avanti. Senza chiedere indosso un grembiule. Nessuno obbietta e mi si mettono davanti sale, acqua, farina, lievito e quanto serve. Mi do da fare. Per queste giovani ragazze che stanno cercando di uscire dalla strada apprendere un lavoro è importante, fondamentale per riprendersi una vita che gli stava sfuggendo di mano. Certo io per ora vado a scuola, il centro mi ha già tirato fuori dalla strada e pensa a tutto, ma un giorno anche io dovrò imparare qualche professione per guadagnarmi da vivere. Potrei anche fare il panettiere, se non mi andasse bene con l’Arsenal e non mi dovessero selezionare. Mentre ci rimugino su, l’impasto della mia pizza è pronto. Lo stendo, non è rotondo, è un po’ storto, ma io sono solo un ragazzino. Le giovani ragazze, alcune già madri, sono alla seconda fase, quella di aggiungere pomodoro, spezie, oli aromatizzati. Lo chef sta insegnando dei trucchi ai partecipanti alla formazione. Io però quelli non li vedo. Sto correndo: meglio che Berhanu non mi prenda perché gli ho fatto lo sgambetto ed è caduto. Mentre faccio lo slalom tra i tavolini del cortile penso a questi trucchi dello chef per migliorare gli impasti. Non importa: li imparerò alla prossima esperienza formazione, per ora corro! Corro, sperando che si stanchi presto!