Tre valigie piene di libri
Non era la prima volta che mi recavo in Etiopia. Dei viaggi precedenti, avevo il ricordo di una infanzia con grandi difficoltà, occhi bellissimi assediati dalle mosche, piccoli di non più di cinque anni che portano gli animali al pascolo all’alba, bambine con taniche dell’acqua sulla schiena che sono più grandi di loro. Fare qualcosa per una realtà difficile come quella etiope comprende sicuramente aiuti come il cibo e l’assistenza sanitaria, ma questa volta andavo con due amiche a portare libri e il mio timore era che i libri non fossero una priorità.
Mi sbagliavo: andare con due amiche a portare libri ai bambini del centro di accoglienza LUC (Cambiamo!) per i bambini di strada è stata un’esperienza straordinaria che ancora ci accompagna nel trascorrere dei giorni. Incontrare Aynalem, la direttrice, e la sua “famiglia”, ci ha fatto sentire quanto amare i bambini significhi anche dare loro la magia dei libri, una magia che fa parte della assoluta necessità del gioco e del sogno perché i piccoli sentano di avere un futuro, un futuro amico.
Aynalem ha da subito dimostrato una eccezionale sensibilità e attenzione: appena ha visto le nostre borse, ha ordinato una nuova scaffalatura. Il giorno successivo, ci ha fatto trovare la stanza in perfetto ordine così che noi potessimo sistemare i libri e spiegare a lei e ai suoi giovani collaboratori come usarli per stimolare curiosità, creatività, conoscenza. Tempo prezioso anche per noi…
L’accoglienza calda di Aynalem si è manifestata anche con l’invito a visitare la casa dei piccoli che ospita piccole pesti curiose, bambini vivaci, luminosi, tutti bellissimi e affettuosi con i quali ci siamo mescolate in modo immediato e coinvolgente. Quando Rita, una delle amiche in viaggio con me, ha sceneggiato la lettura di un libro illustrato, i bimbi si sono come paralizzati dalla sorpresa: non esiste regalo migliore, ho pensato; un regalo che non richiede la conoscenza di una lingua comune, ma solo la volontà di mettersi in gioco e reciprocamente in ascolto.
Il progetto di portare i libri è partito più di un anno fa con la richiesta a diversi editori italiani di libri senza parole o comunque di libri illustrati. Hanno risposto con grande generosità CARTHUSIA, DONZELLI, FATATRAC, IL CASTORO, ORECCHIO ACERBO e ZOOLIBRI.
Speriamo che le case editrici continuino ad aiutarci a riempire gli scaffali che Aynalem ha allestito nella stanza dell’orfanotrofio. Noi lavoreremo per continuare a portarle le nostre valigie piene di libri, perché condividiamo il progetto di restituire dignità e identità a questi bambini e ragazzi raccolti dalla strada.
Anna Grazia, Katia, Rita