IPO - Increasing People Opportunities | Com’è difficile raccontare un progetto
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Com’è difficile raccontare un progetto

Com’è difficile raccontare un progetto

È sempre difficile raccontare un progetto, rendere giustizia alla complessità di lavorare assieme per raggiungere degli obiettivi.

Il progetto PASTA MADRE è un contenitore di tante storie che per ora sembrano puntare tutte nella direzione giusta.

C’è la storia dello chef italiano e del gruppo di venti ragazzi e ragazze di strada che si sono incontrati grazie al progetto per scriverne una pagina assieme. La recente consegna degli attestati di partecipazione emessi dalla Lega Nazionale Chef rappresenta di per sé già un piccolo finale, nel senso che è un risultato raggiunto: quel pezzo di carta può aiutare un ragazzo o una ragazza che sono cresciuti per parte della loro vita in strada a trovare un lavoro, anche fuori dal centro che li sostiene, anche con le loro forze.

C’è poi la storia di tre ragazzi e ragazze che dopo la formazione hanno iniziato già a lavorare per il centro, producendo pane come era stato loro insegnato. Oggi sfornano 700 panini al giorno che vanno a due alberghi e al centro stesso. I 300 panini circa che cento tra ospiti e staff dell’Ong LUC (Cambiamo!)  mangiano giornalmente sono dunque autoprodotti.

A ben vedere anche queste sono già altre due storie e altri due finali, due risultati importanti che questi racconti ci permettono di intravedere.

Infine, c’è la storia di due grandi forni per fare il pane, dell’impastatrice, della spezzatrice-impallinatrice, del generatore e di tutta la strumentazione minore che abbiamo selezionato in Italia e che stiamo per spedire in Etiopia. È questa che servirà per fare il salto: produrre ogni giorno 10 volte tanto e vendere il pane in modo da guadagnare e dipendere sempre meno da aiuti esterni.

Questa storia però la stiamo scrivendo ora, proprio in questi mesi, proprio in questi giorni. Non possiamo ancora dirvi il finale, immaginiamo che molti di noi guardino al futuro con un atteggiamento positivo. E speriamo che queste belle storie, nel leggere queste righe, ci scaldino il cuore e ci facciano sorridere a chi ci sta accanto.